“Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci ha un solo punto in comune con la realtà. E’ il fil rouge che lo lega a Marcello de Angelis, il numero uno della Comunicazione istituzionale della Regione Lazio: quando attaccati (Vannacci per il suo libro, De Angelis per la sua rilettura molto personale e senza fondamenti della strage di Bologna) parte l’invocazione a Giordano Bruno in nome della libertà d’espressione.

Chiariamo subito ai due – così come spiegarono al ministro della Cultura Sangiuliano che malgrado i suoi sforzi Dante non è di destra – che l’eretico bruciato al rogo nel Seicento non ha niente a che fare con loro. Neppure al “contrario”.

Vannacci, già a capo dei paracadutisti della Folgore e attuale comandante dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, nel suo sforzo “letterario” inveisce contro “la dittatura delle minoranze” (preferendo evidentemente la maggioranza silenziosa, quella che tacitamente non protesta mai). Secondo il generale gli omosessuali non sono “normali” (“La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali”).

Vannacci ce l’ha nell’ordine con: famiglie LGTB, immigrati, gay internazionali, femministe, ambientalisti, ladri. Tutti insieme nel calderone che disprezza: “molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri!” scrive, con punto esclamativo, per farsi capire meglio. Ma sono le sue idee, che puntano alla pancia di una realtà stressata e poco incline al compromesso, che non hanno giustificazioni.

Neanche per l’Esercito che definisce quelle del generale “considerazioni del tutto personali”. Il sindaco di Firenze Dario Nardella parla di parole “di una gravità inaudita” e si dice “sconcertato, anche perché espresse da un servitore dello Stato, un alto ufficiale dell’Esercito italiano nonché comandante di una storica e prestigiosa istituzione di Firenze come l’Istituto Geografico Militare… Firenze è città universale, da sempre impegnata per i diritti delle persone contro ogni discriminazione: per noi è inaccettabile che una Istituzione della nostra città sia guidata e rappresentata da una persona che manifesta idee così aberranti e offensive”. Vannacci risponde con l’unico modo in più può rispetto alle “deconstualizzazioni”: paragonandosi a Giordano Bruno. Ma qui di eretico c’è poco. Di vero, nulla.

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