Forse le nuove norme sulla cittadinanza e sull’autodeterminazione faranno dimenticare le brutte prestazioni dell’economia. Ma c’è un nesso fra le due cose? Sì, perchè al made in Germany servono sempre più gli immigrati, almeno 400mila all’anno. E allora ecco spuntare la legge che basteranno cinque anni di residenza anzichè otto per acquisire la cittadinanza. In un Paese in cui “qualsiasi speranza che il settore dei servizi possa salvare l’economia della Germania è evaporato” e il calo è peggiore di quanto preventivato, meno 1%, può servire anche il “progresso socio-politico”, così l’ha definito il ministro della Giustizia, Marco Bushmann, di un’altra legge, quella per cui per il cambio di sesso (di “gender”) sarà sufficiente una semplice domanda all’anagrafe del Comune di residenza e attendere tre mesi. Come avviene in Spagna. Il Bundestag dovrà ratificare, ma intanto il primo effetto è garantito: invece che di recessione in Germania si parla di questo.
Una storia dell’emigrazione italiana nel saggio di Bolognini
Rosanna Bolognini ha raccontato in un saggio il fenomeno dell’emigrazione italiana in Argentina dal XIX secolo. “L’Argentina sarebbe ancora un deserto, le sue città un impasto di paglia