Artifici contabili. Il Governo tedesco “sgonfia” il suo deficit

Una “inammissibile violazione del diritto”. La Corte dei Conti tedesca fa le pulci al Governo di Olaf Scholz e la Germania fa così una figuraccia planetaria. Proprio loro, i rigoristi in ambito europeo, avrebbero “gonfiato” i propri conti creando società parallele per ridistribuire i (molti) crediti a numerosi investitori. E questi soldi non appaiono nelle finanze pubbliche, il che significa essere in aperto contrasto con le leggi comunitarie ed quindi essere bugiardi sul proprio debito pubblico.

Mille miliardi, è il conto fatto dalla Corte dei conti tedesca, “nascosti”. Christian Lindner, ministro delle Finanze, aveva detto nel corso di una riunione dell’Ecofin: “Se si vuole mantenere stabile l’euro e il mercato unico ed essere competitivi servono regole fiscali che stabilizzino le finanze pubbliche”. L’esatto contrario di quanto sostenuto dalla Bundesrechnungshof.

Neanche l’Ue vuole “fondi speciali”, soprattutto in casi come questo, in cui il Governo tedesco giustifica le misure come “temporanee”. Azioni che poi servono poco se, come si prevede, il prossimo anno il deficit del Pil sarà del 2,4% invece dello 0,4% dichiarato.

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