Non cancellate Gérard, per favore. L’accorato appello lanciato da sessanta attori francesi per “il più grande di tutti”, così si legge nel documento, è il tentativo di riabilitare un personaggio travolto “da un fiume d’odio”. Depardieu è accusato da tempo di strupro e molestie sessuali da alcune attrici e ormai è rimasto solo, anche se mai è stato condannato da un tribunale per questi reati.
Una “caccia all’uomo” sistematica che, così feroce, ha pochi precedenti nel mondo dello star-system. E i fatti continuano a condannarlo: poco tempo fa l’attrice Emmanuelle Debever, una delle prime accusatrici, si è suicidata gettandosi nella Senna dopo la messa in onda nella tv francese dell’inchiesta “Complément d’enquête: La chute de l’ogre”.
Non cancellatelo. Ora tentano di supportare il 75enne attrici dal calibro di Charlotte Rampling, Carole Bouquet, ex compagna di Depardieu, e nella lista compare anche l’ex first lady Carla Bruni. ”Quando si attacca Depardieu in questo modo, si attacca l’arte. La Francia gli deve molto, il cinema e il teatro non possono fare a meno della sua personalità unica e straordinaria. Nessuno potrà cancellare l’impronta indelebile del suo lavoro sui nostri tempi”.
Per chi avrebbe subito violenze, una dozzina le denunce in tutto, si tratta solo del patetico tentativo di mettersi di traverso su una vicenda “di cui molti sono a conoscenza”. Il ministro della Cultura francese, Rima Abdul Malak, ha fatto capire che, in attesa di chiarezza, l’attore potrebbe essere privato della Legion d’Onore, il massimo riconoscimento del Paese.