Premiata la creatività marchigiana nella quinta edizione di Residenze Digitali, una chiamata nazionale agli artisti della scena contemporanea che vogliano espandere i propri confini esplorando lo spazio digitale nel proprio percorso autoriale, promossa dal Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt) con AMAT, da sempre impegnata in progetti di rete nazionali e internazionali come circuito marchigiano di teatro, musica, danza e circo “titolare di residenza” riconosciuto da Regione Marche e MiC, presieduto da Piero Celani e diretto da Gilberto Santini.
Tra le quattro proposte vincitrici della call delle Residenze Digitali, progetto che si rivolge ad artiste e artisti delle performing arts per supportare l’esplorazione dello spazio digitale, due sono gli artisti marchigiani coinvolti.
Il fanese Filippo Rosati con Umanesimo Artificiale presenta Neuralink Theatre lavoro che esplora come il cervello percepisce e codifica le immagini. Speculando su nuove forme di interfacce neurali, gli spettatori vengono immersi in un ambiente virtuale che unisce storytelling, gameplay interattivo e stimolazione sensoriale
La marchigiana Sonia Antinori firma la drammaturgia con Ruggero Franceschini di Radio Pentothal, una stazione radio diffusa via web e onde radio, ispirata all’omonimo personaggio inventato dal disegnatore Andrea Pazienza e alimentata da un’intelligenza artificiale testuale che crea contenuti visionari e onirici ispirati agli anni ’70 italiani, a cui il pubblico può contribuire in diretta.
Gli altri due progetti vincitori di Residenze Digitali 2024 sono Non Playable Human di Simone Arganini e Rocco Punghellini che esplora, sull’eco della performance Rhythm 0 di Marina Abramović, lo spazio fra individuo e NPC (“non-playable-character”- un personaggio programmato per eseguire specifici input, ma privo di arbitrio) e HydroSync di Valerie Tameu, un rituale cyber-magico in cui il movimento del corpo umano, quello di un biota acquatico e un software di intelligenza artificiale collaborano per dare vita a una figura digitale ispirata alla leggenda della Mami Wata, Dea dell’acqua mutaforma.
Ogni progetto riceve un contributo di residenza di 4.500 euro + iva, e la messa a disposizione dell’alloggio e di uno spazio di lavoro per l’eventuale periodo di residenza in presenza. Tutti i progetti prevedono una restituzione on-line aperta al pubblico durante la Settimana delle Residenze Digitali che si terrà dal 26 novembre al 1 dicembre.
Il processo di creazione artistica viene seguito dai partner di progetto e conta sulla collaborazione di tre tutor esperte della creazione digitale, a cui si aggiunge da quest’anno un quarto professionista: Laura Gemini, Anna Maria Monteverdi, Federica Patti e Marcello Cualbu.
Residenze Digitali nasce in partenariato con il Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora La Corte Ospitale), l’Associazione ZONA K di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo – Lavanderia a Vapore, C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche, a cui si aggiungono quest’anno due nuove realtà il Centro di produzione di danza e arti performative Fuorimargine, di Cagliari, e l’Associazione Quarantasettezeroquattro (In\Visible Cities – Festival urbano multimediale) di Gorizia.
Informazioni: www.residenzedigitali.it