John Fante e la sua Torricella Peligna. Il premio letterario

È stato presentato alla Camera il premio letterario “Italia Radici nel Mondo 2024” la cui prima edizione sarà dedicata al tema del ‘racconto delle radici plurime’: il concorso internazionale per racconti inediti è stato ideato dal John Fante Festival e dal Piccolo Festival delle Spartenze ed è rivolto ad autori oriundi e italiani residenti all’estero. 

Carmine Ficca, sindaco di Torricella Peligna e patria del grande scrittore, ha parlato di un paesino di 1200 anime dell’interno del territorio abruzzese che ospita da anni “un Festival letterario ambizioso”. Ficca ha anche sottolineato che Torricella Peligna è un paese che nel secondo dopoguerra contava 5000 abitanti mentre oggi ne ha poco più di mille. Giovanna Di Lello, ideatrice del Premio John Fante Festival, ha ricordato il grande il lavori che sta dietro l’organizzazione di questo festival, perché i 19 anni di vita del Festival. “Vogliamo dimostrare che nell’entroterra si può fare tanto e bene parlando al mondo. È davvero una scommessa, un laboratorio, perché vogliamo interagire con il mondo lì dove ci sono i nostri concittadini e gli oriundi”. 

Il premio riguarda racconti inediti compresi tra diecimila e ventimila battute, che saranno pubblicati in lingua italiana. Giuseppe Sommario, direttore del Piccolo Festival delle Spartenze, si è augurato di “cementare e siglare un’unione tra il John Fante Festival e il Festival delle Spartenze: il tema di cui si occuperà il premio è quello delle radici e parliamo della storia della nostra emigrazione che ha interessato qualcosa come 35 milioni di italiani in uscita. Parliamo di radici plurime e multi-situate pronte a riapparire ibridate lontane migliaia di chilometri: è per questo che nascono le ‘piccole Italie’ come tentativo di replicarsi in un luogo altrimenti spaesante”. 

Nicola Mattoscio, presidente Fondazione Pescarabruzzo, ha aggiunto che “esistono la nazione e la patria ma possono essere declinate in maniera genuina e democratica; esistono radici ed identità che appartengono a ciascuno di noi senza bisogno di interpretazioni demagogiche”. Giovanni Maria De Vita, responsabile del Maeci per il Progetto PNRR del Turismo delle Radici, ha dichiarato da parte sua che “i viaggi delle radici ci sono sempre stati come anelito delle nostre comunità, quello che stiamo cercando di fare è di organizzare l’offerta in maniera tale che questo viaggio sia più facile da realizzarle e rappresenti un’esperienza positiva… L’obiettivo in pectore del programma del Turismo delle Radici – ha aggiunto De Vita – è quello di creare delle nuove opportunità di conoscenza per rilanciare il rapporto con le comunità italiane nel mondo che per noi rappresentano un potenziale enorme, che finora non è stato abbastanza considerato”.

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