“Un tempo qui venivano letterati del calibro di Alda Merini e Franco Loi. Adesso che Civitanova si è animata con tutte queste iniziative, è forse giunto il momento di riportare in città personalità importanti della Cultura. Un Festival della Poesia? Potrebbe essere l’idea giusta”. Il poeta Umberto Piersanti, noto in tutto il mondo per le sue opere, candidato anni fa al Premio Nobel, vive nella città adriatica da tempo: “C’è entusiasmo, volontà di conoscere. Ma in molti, e mi riferisco in particolare agli imprenditori, non hanno capito l’utilità ed eticità di investire in questo settore. Ricordo che per le donazioni c’è un credito d’imposta che potrebbe essere sfruttato meglio. E’ ora credo di supportare gli autori e creare un’identità marchigiana letteraria. Grande sarebbe il ritorno per le istituzioni ma anche per il tessuto sociale”.
Piersanti ha fondato tempo fa, con successo, la Scuola di poesia “Sibilla”. “Per quanto mi riguarda, ho avuto grande attenzione da parte delle istituzioni. Quando vinsi il prestigioso premio Saba mi accompagnò il sindaco. Ma bisogna evitare la troppa spettacolarità connessa a eventi e Cultura e insistere sempre più su dimensioni strutturali”.
Lo scrittore, noto come il maggior cantore della Natura in poesia nel nostro Paese, è originario di Urbino ma vive a Civitanova da tempo con sua moglie “per essere vicino a mio figlio Jacopo” che vive con le limitazioni dell’autismo. “Le Marche, aveva ragione Carlo d’Angiò, ‘siede tra la Romagna e quel di Carlo’. E’ una terra a cui ancora manca un’identità precisa, spesso succube di chi viene da fuori. C’è dunque da crearla. La Cultura è la via maestra per raggiungere l’obiettivo”.
“Ho lavorato a lungo in Lombardia e l’approccio è differente, ma c’è solo da sensibilizzare queste componenti sociali. E’ rimasta la stessa differenza, se mi posso permettere, tra le nobili lombarde che ‘facevano’ i salotti e qui avevamo figure come la madre arcigna di Leopardi. C’è da superare questa visione arcaica e cominciare a programmare”.
E su Civitanova: “Le riconosco due cose belle nella sua espansione: la pista ciclabile e come hanno risistemato la foce del Chienti. Credo in un rilancio per Civitanova Alta, che tuttavia deve essere rimessa a posto, ma che ha un potenziale straordinario”. L’autore del celeberrimo “Le anime perse” conclude: “Vorrei fare un appello morale. Cercate di capire che favorire le imprese culturali non rende subito, ma è un grande omaggio e supporto alla città. L’aiuto alla Cultura è un dovere civico”.