Il piemontese Cistaro per diventare sindaco ci ha provato in tutti i modi. Il suo manifesto elettorale è entrato di diritto nella Storia della Repubblica: “Il 25 maggio vota Natale”. Non siamo ai livelli del personaggio interpretato da Totò, l’indimenticato Antonio La Trippa (candidato del Partito della Restaurazione, “Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio! Vota La Trippa!”) ma ci siamo andati vicini. Quanta colla sprecata. L’amato Ennio Flaiano lo ripeteva: “La situazione politica italiana è grave ma non è seria”. E così di manifesti elettorali è stata riempito lo Stivale in lungo e in largo, spesso con una realtà che ha superato di molto la fantasia.
Al riminese Alberto Astolfi che vestito da bagnino dai muri rendeva noto ai cittadini:”Senza se e senza ma ho sempre remato per la mia città” e chissà come è andato a finire, se in Consiglio Comunale o alla deriva in balia delle onde, hanno sempre risposto talenti come l’abruzzese Giuseppe Campanelli detto “Muflone”, autore di uno slogan appropriato: “Fuori dal gregge!”, chi meglio di lui. L’attore Bracconeri, sottoposto a una severa cura dimagrante per la gioia dei telespettatori, quando si è candidato ha avuto idee chiarissime: “Io so’ dimagrito, adesso tocca all’Europa”. C’è chi ha giocato molto sul cognome: “Per la tua Milano in Comune calo l’Asso! Vota Bastoni” o “Sulla scheda scrivi Pistola. Un’arma in più per il cittadino”. Da ciò che ci risulta, tutta gente che ha sparato fortunatamente a salve.
Ci sia consentita questa divagazione dopo che Civitanova è entrata di diritto nella speciale classifica delle vicende legate ai manifesti elettorali. L’avvocato Silvia Squadroni, candidata alle prossime comunali con “SiAmo Civitanova”, ha accusato la lista “Vince Civitanova” di aver coperto i suoi manifesti, abusivamente e sostituendoli con i propri, e ha denunciato “la chiara e precisa volontà degli attacchini”. L’Ica, responsabile delle affissioni, dovrà rispondere in merito con, ha aggiunto la Squadroni ai giornali, “chiarissime e dirimenti spiegazioni”.
Nel frattempo suggeriamo uno slogan a tutti i candidati così da sdrammatizzare quelli che crediano siano gli errori di un impiegato (ci perdoni l’avvocato Squadroni, ma non vogliamo immaginare, neanche nei peggiori sogni, Fausto Troiani di Vince Civitanova che strappa i manifesti di notte vestito da Diabolik): “Incollati all’elettore”, o, meglio, come proclamava da muri piemontesi il candidato Giorgio Pala: “Seppelliamo la cattiva politica!”. Insomma, vogliamoci bene, anche negli errori.