Il mondo è stato oggi sull’orlo della catastrofe, quello di una guerra che coinvolgerebbe non solo Russia e Ucraina ma l’intero pianeta, e, al momento in cui scriviamo, ancora lo è. La lunga telefonata, terminata appena un’ora fa tra il presidente americano Joe Biden e l’omologo rosso Vladimir Putin non è stata una chiacchierata di piacere, ma l’ultimo confronto (e tentativo, visto il fallimento dei colloqui precedenti da pacificatore del presidente francese Macron) per evitare l’invasione russa.
Nel comunicato della Casa Bianca si parla di “severe misure” pronte in caso d’attacco e che gli Stati Uniti, al pari della Nato e degli alleati, sono “pronti per altri scenari”. Il ministro russo ha prontamente smentito che il suo Paese sia interessato alla guerra, ma le televisioni di tutto il pianeta hanno trasmesso le immagini delle truppe russe pronte all’attacco al confine ucraino.
A Kiev si sono radunate molte migliaia di persone nella storica piazza del Maidan: “Non abbiamo paura, difenderemo il nostro Paese fino alla fine”. Tutti, dai Governi occidentali alle diplomazie che hanno ritirato i loro uomini dalla capitale ucraina, temono che, come previsto dagli 007 americani, che l’attacco possa avvenire tra oggi e mercoledì prossimo.