E’ l’immagine della guerra che fornisce al mondo il fotografo portoghese André Luís Alves. Anche Cristo deve traslocare e finire, come tutti gli ucraini da quando è cominciato il conflitto, in un bunker buio e pieno di disperazione. Tutti hanno visto immagini più cruente del genocidio che si sta perpetrndo, ma quella della statua del Salvatore spostata dalla cattedrale armena di Leopoli è forse la più emblematica: anche Gesù è deportato, come le migliaia di innocenti che provano a fuggire dall’orrore e non ci riescono perchè i russi non glielo permettono, continuando a bombardarli. L’ultima volta che la statua è stata rimossa è stato durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi come allora: c’era Hitler, adesso Putin. La cattedrale, una delle più antiche d’Europa, è ancora piena di fedeli. Hanno impacchettato il Cristo di Leopoli con teli ignifughi e lana di vetro, sperando che non muoia anche lui.
“Cercati nuovi orizzonti e strategie. A vantaggio dei cittadini”. L’ing. Rogante lascia la presidenza Cosmari
(articolo di Maurizio Verdenelli) – Oggi (mercoledì 28) riuniti gli ‘Stati generali’ del Cosmari – la società per lo smaltimento dei rifiuti nel Maceratese che