(articolo di Maurizio Verdenelli) – Al Presidente della Federazione russa ha scritto un maceratese illustre: il potentino Raffaele Curi direttore artistico a Roma della Fondazione Alda Fendi Esperimenti. Al centro in questi giorni di un evento eccezionale: la mostra del capolavoro cubista-analista di Pablo Picasso, proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo. Ed oggetto, come altre opere del celebre museo, della decisione del Cremlino di sospenderne il prestito.
“Siamo addolorati anche se eravamo preparati dopo la lettera del ministro Franceschini. La mostra al palazzo romano Rinoceros comunque continua dal giorno 29 con un altro grande quadro” ha dichiarato Curi. Che intanto Raffaele, insieme con Alda Fendi, Premio Svoboda a Macerata (by Accademia Belle Arti) ha scritto a Putin una lettera, che a parte pubblichiamo.
Inizia così: “Presidente Putin, Jacques Jaujard direttore del Louvre inizia a pianificare l’evacuazione de La Gioconda e di tutto il patrimonio artistico di Francia: siamo nel 1938, vigilia del secondo conflitto mondiale. A questa immagine abbiamo pensato quando la notizia del ritorno all’Ermitage del Picasso ospite della nostra Fondazione ci ha colti di sorpresa. In momenti delicati come questi, dove incertezza, passione e paura s’intrecciano in un simulacro che non vorremmo mai vivere, il potere ancestrale e salvifico della bellezza inizia ad esaurirsi in un dominio angosciante di un futuro non più futuribile, ma reale. O quasi reale”.