Un falso Albert Einstein firmò su twitter un post in cui diceva: “Due cose sono infinite: l’universo e le campagne elettorali in Italia”. Quella dell’avvocato Silvia Squadroni a Civitanova rischia d’essere una delle “permanent campaign” più lunghe della storia repubblicana. Ha cominciato nell’estate del 2020 e non ha più smesso, apparendo ovunque. Si dirà “per il bene della città”, sì però qual è il modello? Il suo programma è al momento un po’ generico: uno sportello Europa che non è una novità, i richiami a una città green (ma sul porto, a parte contestare il piano Eurobuilding, non una parola, perchè? Che porto futuro vorrebbe?), un brand Made in Civitanova di tipicità.
Civitanova appunto, non Marche. Invocare i fondi Pnrr come panacea di tutti i mali e poi costruire da zero un rapporto con la Regione (di centrodestra, schieramento con cui sembra che la candidata non abbia buoni rapporti) non è un punto a vantaggio. I due anni di campagna elettorale non hanno inoltre ancora permesso agli elettori di capire di che pasta sia fatta la sua coalizione (ci sono i Cinque Stelle, Italia Viva, Azione e le civiche SiAmo Civitanova, RiformiAmo Civitanova, una prossima Fare Civitanova eccetera): modelli sino ad ora diversi nell’attutudine e nella sostanza che non si comprende bene come possano proporre una proposta unitaria. Forse centrosinistra? Con abboccamenti al centro?Centrodestra no perchè poche sono le “convergenze” politiche e non che ha in quella direzione.
Avversari, appunto. La candidata ha già dichiarato che non solo non ha in simpatia il sindaco Ciarapica e Fausto Troiani, ma anche De Vivo, Morgoni, Gabellieri, tanto per citare alcuni nomi. Un giorno ci dirà perchè, magari nel dettaglio. Uscita da Forza Italia e entrata in Vince Civitanova da cui poi se n’è andata, alla presidenza dell’Azienda Teatri e poi via anche da ruoli nell’amministrazione, ha passato gran parte della sua vita politica nel centrodestra, ma per sua fortuna politica adesso propone il modello “trasversale”, forse troppo se aspirazioni e idee nella sua coalizione sono così diverse e per metterle insieme non basta la parola “lista civica”. Ci prova con una campagna elettorale lunghissima che almeno per ora è piena di attacchi agli avversari ma priva di novità.