Poco dopo l’una di notte sono stati resi noti i risultati ufficiali che tutti, in Europa, aspettavano: oltre 18 milioni di voti per il riconfermato Presidente Emmanuel Macron pari al 58,55%, contro i 13 milioni per Marine Le Pen, il 41,45%. Una vittoria netta, che non prevede contestazioni, ma meno che all’ultima tornata, quando il divario era di 66% a 34%. La Francia più che scegliere Macron ha scelto l’atlantismo. L’amicizia della Le Pen con Putin, forse l’ammirazione, il desiderio di minare l’Europa dal proprio interno, sono state le ragioni della sconfitta della candidata della destra (sempre piuttosto estrema, nonostante i tentativi di imbellettare un po’ la cosa). I francesi non se la sono sentita di salire sull’altro carro benchè, come abbiamo spiegato in altri articoli, non abbiano una gran simpatia per il Presidente riconfermato, considerato troppo freddo e tecnico per arrivare al cuore della gente, troppo “diverso” da loro. L’astensione è stata infatti rilevante, il 28%, erano cinquant’anni che non era così alta.
La vittoria di Macron dipendeva anche dal voto dei sostenitori del candidato di estrema sinistra Melenchon, leader de Le France Insumise, il vero vincitore delle elezioni con il 22% al primo turno tanto da candidarsi già a Primo Ministro per le prossime elezioni il 12 e 19 giugno. Il 42% dei suoi elettori ha sostenuto Macron contro il 17% a favore della Le Pen. Ecco spiegata la differenza. Se fosse stato il contrario, con l’estrema sinistra che appoggiava l’estrema destra per fare un dispetto a Macron, l’Europa avrebbe vissuto le sue ore più drammatiche.
Il voto francese segnala inoltre un grande malcontento verso i partiti tradizionali e infatti Macron nel discorso si sostenitori a Champ de Mars lo ha sottolineato: “La rabbia e i disaccordi che hanno spinto molti dei nostri connazionali a votare per l’estrema destra ci obbligano a trovare una risposta. Dobbiamo rispondere efficacemente alla rabbia che è stata espressa”. Come, non si sa. Dal canto suo la Le Pen ha commentato l’esito del voto così: “Un vento di libertà poteva arrivare, ma accetto l’esito delle urne. Il risultato è di per se stesso una vittoria eclatante”. Non tanto eclatante, piuttosto deludente rispetto alle aspettative, ma di cui gli avversari dovranno tenere conto a giugno.