106, 200, 202. La tv russa dà i numeri: i secondi che ci vogliono per distruggere il mondo con i missili nucleari

​Per capire come la pensano i russi, o come devono pensare, basta guardare la tv russa. Una delle trasmissioni di punta è quella dell’anchorman ​Vladimir Solovyov, manco a dirlo un fedelissimo di Putin. Quando il dibattito in studio si accende, si può assistere a conversazioni di questo tipo.

Il conduttore: “Lavrov aveva detto loro (a Nato e americani ndr) che questo avrebbe portato alla terza guerra mondiale, ma preferiscono giocare in grande… Questi sono dei bastardi senza morale”. 

La giornalista Margarita Simonyan: “Tutto finirà con un attacco nucleare. Per me è il risultato più probabile. Questo da un lato mi fa orrore, ma dall’altro ho la consapevolezza che è quello che è”. 

Ancora Solovyov: “Ma noi andremo in paradiso, mentre loro semplicemente gracchiano”. 

Conclude la giornalista tentando di rassicurare il pubblico: “D’altronde moriremo tutti un giorno”.

La propaganda è in mano a personaggi come Solovyov, miliardari che seguono fedelmente la dottrina del capo e non hanno paura di avventurarsi in spiegazioni assurde o illogiche. L’importante è convincere gli spettatori (sono programmi trasmessi negli orari di punta) e soprattutto invitare chi non dissente. Tutti a parlare della “operazione militare speciale”, così in Russia chiamano la guerra e non si sa per quale motivo.

Ieri è andato in onda un altro appassionante dibattito in “Sessanta minuti”. Siccome parlano di nucleare sempre, qualcuno s’è avventurato in previsioni tecniche. “Ci vogliono 106 secondi per colpire Berlino, 200 secondi per colpire Parigi e 202 per Londra”. Insomma, nel caso venissero lanciati missili Sarmat da Kaliningrad in poco più di tre minuti finirebbe il mondo. Nessuno ha opinato, anzi hanno aggiunto, giusto per fugarci il dubbio: “Non ci sarebbero sopravvissuti”. 

Come sostiene un’altra giornalista, Olga Skabeeva, in merito al riarmo Nato: “E’ la dimostrazione che questa è davvero la terza guerra mondiale, non più solo un’operazione speciale, con quaranta paesi contro di noi. Hanno dichiarato guerra”. E’ dunque importante prepararsi, a giudizio degli analisti russi. “D’altronde moriremo tutti un giorno”.

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