(articolo di Maurizio Verdenelli) – ‘Trasuda’ nei territori confinanti la campagna elettorale di Tolentino ‘incendiandosi’ sui dolci colli che dividono la città di San Nicola (in realtà nato a Sant’Angelo in Pontano) da Pollenza.
Una nuova battaglia poco risorgimentale, su queste stesse terre, nel nome dell’eterna questione dei ‘rifiuti come’. Questione che la Valle del Chienti porta impressa in sè da 40 anni a questa parte con la davvero infelice (ora si può ben dire) idea di ubicare il Cosmari dalle parti del Castello della Rancia.
Chi Murat? Chi il generale Bianchi? In realtà di certo nella querelle c’è di mezzo una ‘pasionaria’, Silvia Luconi, candidata del centrodestra ed erede e testimonial di 10 anni di amministrazione Pezzanesi. Lui, da contrada Bura dove si celebra ogni volta la più struggente rievocazione del Venerdi’ Santo, è il vero dominus dell’intero scenario che muove in gran sospetto il sindaco di Pollenza, Mauro Romoli. Al centro della querelle un progetto di termovalorizzatore per l’incenerimento dei rifiuti urbani.
Nella foto, Saverio Marconi e il sindaco uscente di Tolentino Pezzanesi
Succede infatti che Pezzanesi, già assessore provinciale (giunta Capponi), politico che tradizionalmente riscuote ogni volta cospicue messi di voti, sindaco uscente di Tolentino, recente presidente del Cosmari, abbia gettato sul tavolo (da poker, politicamente parlando anche se i giocatori sono tre) una carta pesante. Vogliamo fare un termovalorizzatore al posto di una discarica? E se sì, dove?
Nessuna sorpresa, s’intende. In questi giorni anche a Roma se ne parla: l’impianto è sicuro, dicono i tecnici, si può collocare anche nei centri storici e c’è pure da guadagnarci in termini di recupero energetico. Il che, di questi tempi tempestosi, non è poco. Tuttavia la proposta di dibattito (ché per piano regionale non si potrebbe fare) ha già fatto alzare le barricate.
Davanti alle ‘aperture’ della Luconi, di sono messi gli elmetti i suoi due competitors Mauro Sclavi e Massimo D’Este. Con loro si è schierato un alleato eccellente, Mauro Romoli sindaco di Pollenza. Che pure ha votato Pezzanesi presidente. Ma i patti erano altri: mai più incenerimento dei rifiuti. E la battaglia delle idee imperversa pe’ i dolci colli leopardiani.