“Poco tempo per vedere gli atti”. E così l’interrogatorio è stato utile solo per ascoltare il parere degli avvocati della difesa. Davanti al giudice per le indagini preliminari le due arrestate, una docente e una assistente per la comunicazione dell’istituto Filelfo di Tolentino, per maltrattamenti a una ragazza disabile, non hanno detto niente.
Le due negano le violenze e hanno riferito, tramite i loro avvocati (“Ricostruzione parziale dei fatti” hanno detto i legali) che il loro comportamento sarebbe stato necessario per evitare che la ragazza autistica si facesse danno da sola o che mettesse in difficoltà gli altri studenti. Avrebbero insomma voluto “contenere i comportamenti della ragazza anche per cercare di indirizzarla verso un maggiore inserimento sociale… E a noi non risultano schiaffi, ma gesti per cercare di imporre l’autorità” come consigliato da chi seguiva la ragazza autistica.
Tesi che sarebbe però smentita sia dalle registrazioni video che hanno fatto le forze dell’ordine: sarebbero immagini che testimonierebbero gli insulti, lo scherno sulla sua disabilità, minacce e schiaffi, umiliazioni come quella di non permettere alla disabile di andare in bagno, costringendola così a farsela addosso, o stracciare un biglietto d’auguri scritto per la mamma.