Da tifoso del Grifo, non ricordo un periodo così gramo. Abbiamo anche lottato su campi polverosi e ostili di serie D (dimenticate i trionfi di un decennio nella massima serie, sono ricordi troppo lontani) e anche perso contro squadre che non esistono più. Ma un tempo così privo di passione e futuro, questo non lo abbiamo mai vissuto.
Colpa dei soldi che mancano, di un Presidente che non vuole lasciare il timone ad altri, di spettatori che calano partita dopo partita (il livello tecnico è quello che è) e principalmente del fatto che Perugia, calcisticamente parlando, è ormai vista da tutti come una provincia dell’Impero. Ebbene, ultimi in classifica a 4 punti in 9 giornate, quasi un record degli abissi, preghiamo ancora – ancora una volta, era stato esonerato e sostituito con Silvio Baldini dopo sei giornate di campionato – che Fabrizio Castori faccia il miracolo.
Non è stato trattato finora benissimo a Perugia, specie dal Presidente Santopadre che, una volta terminato il casting di inizio stagione, aveva puntato diritto sul tecnico di San Severino Marche, fino a smentirsi poche giornate dopo. Fabrizio aveva dovuto arrangiarsi, nelle prime sfide, con una squadra incompleta e in corso d’opera. Ma, si sa, gli allenatori sono i primi a pagarne le conseguenze. Adesso è ritornato in sella. Ha chiesto garanzie, immaginiamo anche di “non ingerenze” durante la stagione.
Se si retrocederà lo si farà con onore, almeno questo. Ma speriamo nel miracolo. Ne ha già fatti tanti Castori in giro per l’Italia. Ma soprattutto gli chiediamo una cosa: che riporti la passione e l’agonismo a Perugia. Perchè sennò nell’amato capoluogo umbro il calcio morirà da qui a breve.